Dalla offensiva delle melette alle battaglie dei tre monti

Romeo Covolo
Grande Guerra Altopiano dei Sette Comuni
DALLA OFFENSIVA DELLE MELETTE ALLE BATTAGLIE DEI TRE MONTI

Dopo lo scoraggiante tracollo di Caporetto, tutti i comandi dei reparti italiani per molte settimane risentono e manifestano una evidente difficoltà strategica e operativa, indebolendo, di fatto, anche il morale delle proprie truppe. Lo dimostra l’offensiva che le truppe austro-ungariche attuano dal 9 novembre al 4 dicembre 1917 sulle alture delle Melette di Gallio, M.te Fior Castelgomerto, M.te Miela e M.te Badenecche (Zomo). Gli schieramenti italiani, pur posizionati su alture dominanti in un sistema difensivo già consolidato, non riescono a contrastare il nemico e si ritirano da quelle montagne. Dalle inefficaci e distruttive offensive elaborate da Cadorna, il comando passa al Generale Diaz che, con il nuovo Stato Maggiore, opera subito una riorganizzazione dei reparti, adottando inizialmente un atteggiamento attendista, per poi procedere nella seconda metà del dicembre 1917 con attacchi diversificati e mirati, che producono in breve i primi importanti risultati. Proprio dall’Altopiano dei Sette Comuni, inizia la reazione e la svolta strategica nella guerra con “le battaglie dei Tre Monti”.
Pag. 88, f.to 16,7 x 24
brossura
illustrato